venerdì 13 aprile 2012

M.

Sarà bello poi ritrovarci
nel mondo fuori
dai gangli bui di questa città
secca e senz’aria.
[È da un po’ che non sorridi]

Cambia pelle all’inverno
e ogni attimo è così:
si accende in fiamma viva.
Quanto è distante la realtà!
[È da un po’ che non sorrido]

    L’impressione di oggi è che sia racchiusa
    un’illusione realizzabile
    che comprenda parti dell’uomo che sono
    fuori da questo inferno.

Sarà bello poi escluderci
dalla follia ipocrita.
È un’idea irrefrenabile
la mia intenzione tra le labbra:
questo è il modo che ho per goderne.

Lasciami sperare in questo varco
profondo tra la realtà e l’idea.

venerdì 30 marzo 2012

Storia di un uomo qualunque

Questa è la storia di un uomo qualunque
che arrese il suo sguardo migliore
all’indifferenza e all’abiezione
e morì come un uomo qualunque.

L’oppressione lambì il cranio attonito
nel freddo contatto dell’acciaio
e solo forse la voce di lei nel cuore
e non un cristallo di parola in bocca.

    Lui si stupì dell’universo instabile
    della sua libertà fragile
    lui si trovò nell’universo instabile
    di una realtà esecrabile.

Sento il metallo che bacia la carne del cranio
che salta e si sparge ad ossequio del mondo
che mi stupra da dentro e mi schiaccia
nel fango del niente, di sempre, di niente, da sempre, nel niente…


(Non sono io che l’ho voluto).


Questa è la storia di un uomo qualunque
questa è la storia di chiunque qualunque
questa è la storia di un uomo qualunque
questa è la storia di chiunque.

mercoledì 22 febbraio 2012

Sterile

Sterile tu mi risponderai
ed io saprò che non sono come te.
Sputerai le tue idee
io eliminerò tutte le incongruenze.

Physique du rôle!

Sei il vuoto di un dio laconico
sei contagiato
come danza bene il tuo incesto
è acido!

Ogni notte è liquida
per la mia pelle ruvida.

Che bello se tu fossi amplificabile
che bello se fossi come me
ma com’è bello vedere che sei uno schiavo
che bello se fossi come me.

martedì 17 gennaio 2012

Occhi

La profondità degli occhi tuoi
serve a preservare le intenzioni che hai
e perché io per curarmene
debba raccogliere con più attenzione
proprio la loro intimità.

(Movimenti rubati ad una clown
scalza su erba di moralità sintetica.
Si trovano spazi di vita
anche tra i sentieri artificiali della città.)

E tu prendimi ed insegnami a scappare via
senza nemmeno una valigia pronta
Prendimi ed insegnami a scappare via
assieme a te.

La linea del sole congiunge due corpi
ed è l’ignoto a scandire l’individuale reciprocità.
La fuga con te si fa quotidiana, concreta e fisiologica
per il rispetto che c’è per la nostra natura
di uomo e donna.

Ho parlato con cento profeti
per capire la nostra distanza con le stelle
e lo spaesamento che è libertà infinita di cullarti
l’ho colto su un piccolo molo, d’inverno.

E tu prendimi ed insegnami a scappare via
senza nemmeno una valigia pronta
Prendimi ed insegnami a scappare via
assieme a te.

mercoledì 21 dicembre 2011

2011 Bohémiens

Prendimi
con lo stupore che sola tu puoi dare
e contagiami di curiosità
e presente coscienza
nelle tue linee, nelle tue estetiche e filosofie
arricchisci la mia anima
di estatica creatività.

Scorri
impetuosa dentro di me
sovrasta e distruggi tutti i miei argini
non lasciare spazi vuoti
tra le cavità del mio cuore
ma deflagra con la tua violenza dentro di me.

Io mi avvicinerò con quieta precisione
per non lasciarti scorrere sterile sulla mia pelle.

Mia sposa sarà tutta la bellezza dell’arte
mia sposa sarà la pace eterna che raggiungerò con te
mia sposa sarà la vita nuova che da tutto ciò nascerà
mia sposa sarà l’intensità concreta dell’umanità.

E del mare serberò il sale che si appoggerà su noi
e col vento danzerò in estasi per sempre.
Così sarò.

giovedì 15 dicembre 2011

L’inutilità

Il cuore a fatica ancora riesce a scaldarmi.
Pensare a te lenisce fiveolmente il dolore
di essere immersi in questa disfatta fisica e morale.

Ho delle foto in tasca in bianco e nero.
Hanno dei concetti in testa: bianco o nero.

mercoledì 23 novembre 2011

Novembre

Sento
un dolce rapimento
che sa di nebbia e silenzi.
L’essenza
della fissità giunge alle narici
e rallenta le intuizioni.

(Novembre, lì fuori
scorre e scivola via
da me)

Ed ogni giorno
vissuto ha un volto
ed io ad uno ad uno
li nomino.
Scopro bramati silenzi
e flebili illusioni
che con decise irregolarità
si svelano.

In questo mare mi stendo senza peso
sono fusione e confusione ed io
mi insinuo nel mio me più profondo
in trepidante suggestione.