Sento
un dolce rapimento
che sa di nebbia e silenzi.
L’essenza
della fissità giunge alle narici
e rallenta le intuizioni.
(Novembre, lì fuori
scorre e scivola via
da me)
Ed ogni giorno
vissuto ha un volto
ed io ad uno ad uno
li nomino.
Scopro bramati silenzi
e flebili illusioni
che con decise irregolarità
si svelano.
In questo mare mi stendo senza peso
sono fusione e confusione ed io
mi insinuo nel mio me più profondo
in trepidante suggestione.
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