venerdì 25 marzo 2011

La tenacia di un pescatore

C’è una piccola imbarcazione
ormeggiata su una sponda
di una piccola ansa del fiume.
Il movimento ritmico
e sintetico dell’acqua
bagna e asciuga il vecchio legno
scrupolosamente curato
dal mastro calafato.
Le lacrime albeggianti della caligine
sono illuminate dalla fiamma
dimessa del lucignolo
intriso dell’olio della lucerna
che arde ed illumina
l’esigua contingente banchina.

È l’odore dell’infezione
[che un po’ indebolisce il sorriso icastico
segnato dallo spessore salino del mare]
di nuovo a redarguire la carne
per non indugiare coraggiosamente
sul significato ultimo
del risveglio di ogni giorno.

giovedì 24 marzo 2011

La mia famiglia

Mia madre
ha la pelle del colore della primavera
il profumo di tutti i sogni dei suoi figli
e nel ventre il fuoco della vita.

Mio padre
è uno spirito austero di enorme capienza
i suoi confini non hanno misura né peso
e tutte le ferite, le guarisce imperturbabile.

Le mie sorelle
sanno abbracciare e stringere al petto
hanno sguardi affettuosi e pazienti
e nei capelli il balsamo degli oceani.

I miei fratelli
sono grandi, più di me
sono diventati uomini prima di me
e mi parlano con coraggiose armonie.

Mia moglie
è nobile spiritualità che inonda
è un abbraccio che riporta alla vita
è uno sguardo, semplice e sincero, di luce e pensiero.

Le mie figlie e i miei figli
sono madri e padri a loro volta
che s’innamorano del canto
e della poetica dell’immensità.

[Ed io contemplo
le loro preziose grandezze individuali
per alimentarmi delle lacrime di commozione
di carezzevoli spasimi spirituali].

Nell'eleganza dell'intenzione

Gli occhi indugiano affabili
illusi nell’armonia intrisa di
spiritualità affidata a questa oscurità
radiosa.

Ritraggo con l’indice la vertigine
sugli ansimi che appannano il vetro
che racchiude l’eccitazione rovente dei
corpi.

Comprendo milioni di desideri
cullare questa limpida segretezza
e la fragranza della mia vita
trasuda

in umili epidermiche evasioni
e sublima la carne in infinite suggestioni
circonfuse con la lirica celeste
del mondo.

mercoledì 16 marzo 2011

Verso fuori

Tramutarsi in liberi spiriti
privarsi delle sciocche costrizioni
ed attrarsi ai dimessi chiarori
trasparenti dalla notturna caligine
in un’agitazione implacabile
ed ordinatamente insoddisfatta:
eiezione verso un'infinito fuori
dall’infinito dentro.
Distendere i muri della risonanza
delle condizioni organizzate
delle programmazioni televisive
dei meccanismi societari
[ché forse saremo più Uomini,
se non altro meno stipati in batterie
da riproduzione di nuova carne
da macello].

giovedì 3 marzo 2011

Lo scostamento n. 3

Sono piccoli albori che stillano
tra la trama del sogno
e l’ordito dell’emozione.
Il metodo suggerisce di scrutarne il disegno
per poi comporre l’intenzione
luminosa
che si impone con chiaroscuri
scolpiti di squisita perfezione
[unica dell’esistenza].

Tutto si acquieta
negli elementi immutabili
stabili e complementari al visibile
intrisi di sorrisi
e di affettuosa interezza.

[E in questa progressione mi assopisco
e nell’immensità poetica del tuo candore].

I sogni non si perdono
si possono solo riconquistare.