venerdì 25 marzo 2011

La tenacia di un pescatore

C’è una piccola imbarcazione
ormeggiata su una sponda
di una piccola ansa del fiume.
Il movimento ritmico
e sintetico dell’acqua
bagna e asciuga il vecchio legno
scrupolosamente curato
dal mastro calafato.
Le lacrime albeggianti della caligine
sono illuminate dalla fiamma
dimessa del lucignolo
intriso dell’olio della lucerna
che arde ed illumina
l’esigua contingente banchina.

È l’odore dell’infezione
[che un po’ indebolisce il sorriso icastico
segnato dallo spessore salino del mare]
di nuovo a redarguire la carne
per non indugiare coraggiosamente
sul significato ultimo
del risveglio di ogni giorno.

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