giovedì 14 aprile 2011

Ballata d'autunno (o prima ballata della consapevolezza)

Tutto iniziò con l’energico commiato
sensibile e materico della sfumatura
fugacemente lasciata fissarsi
sulle fibre orizzontali dell’effigie.

[Capire il movimento!
Studiarne il movimento – pensai.
La ragione intima, profonda
invalicabile quasi inviolabile
della sua origine e coniugazione].

Il ritmo sincopato del ritocco
composto e del tutto istantaneo
definì il sintomo fortuito
[tuttavia ineluttabile, dunque!]
del divenire nel disegno.

Tra le gocce non s’intravide
il significato ultimo dell’azione
ma fu il riflesso del completamento
a garantire la complementarità
essenziale e significativa dei colori.

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