venerdì 29 aprile 2011

Ballata di primavera (o terza ballata della consapevolezza)

Il disarmonico contrappunto
del violoncello portò dissonanze
quasi incomprensibili se isolate
dalle simbiotiche globali vibrazioni.

La risoluzione in seste pose l’attenzione
sulla melodia profonda, appena percettibile
vibrante su celate note pure [quasi nuove]
spesso soffocate da quotidiane cacofonie.

L’intesa elegiaca si ebbe in rivoli
di cinguettii e costanti gravitazionali
che nel loro procedere portarono omaggio
nuovamente alla complessità estremamente
geniale che nella naturalità eufonica
e nell’euritmica eleganza divina
nutrì toccanti variazioni consapevoli
liriche nel grandeur luminoso dell’opera.

Nessun commento:

Posta un commento