E poi capire
che c’era un motivo ben speciale
se mi addormentavo
con la finestra lievemente aperta
verso un cielo
con milioni
miliardi di stelle
di cui una sola sarebbe riuscita a scivolare
lungo la via del cielo
[come scrivesti tu].
E poi capire
che c’era un motivo ben speciale
se i miei balzi
fuori dalla stessa finestra
potevano continuare
a preservare solamente
immancabilmente
lo stesso nulla
di allora.
E poi capire
che c’è un motivo ben speciale
se vale la pena
di aggrapparsi ai sogni
gelosamente
custoditi da una stella
in un universo
di immensità radiosa
ed intimamente gitana.
[e capire
che il motivo ben speciale
sono i profumi e le armonie e i colori e i sapori
di questa estate estatica di movimenti ed intenzioni].
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