Prenderò in mano Narciso e Boccadoro
e un disco di De Andrè
perché i fucili non mi sono mai piaciuti.
Salirò in macchina per correre
più in alto possibile
[ho già in mente un posto dove andare
mi ci hai portato tu, tempo fa.
Tornerò lì per respirare la tua vita
così come me la hai donata
così come me ne hai parlato].
Mi porterò una bottiglia di vino
rosso
dimesso compagno di viaggio
e un pezzo di carta
[il mio quaderno è morto partigiano]
e una matita.
Suonerò le parole più accorte
per tingere il mondo di colori tenui
[pastello e fervore]
e giocherò a scegliere i respiri più intensi
per dare palpiti alle mie bramosie
e scriverò fino al tramonto
e la contemplazione
sorreggerà l’esperienza dei timbri
che dipingono l’armonia cosmetica del mondo.
Poi tornerò
da qualche parte.
Tornerò a me stesso.
Tornerò in me stesso.
[tornerò a casa].
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